CCE, 30 juillet 1991, n° M.062
COMMISSION DES COMMUNAUTÉS EUROPÉENNES
Décision
Eridania/Isi
1. Il 4 luglio 1991 Eridania Zuccherifici Nazionali SpA (Eridania) ha notificato il progetto di acquisizione del 15% delle azioni di Industria Saccarifera Italiana Agroindustriale SpA (ISI). Detta operazione sarebbe formalmente perfezionata da SA.FI, società di cui Eridania detiene l'88% delle azioni. SA.FI già deteneva il 50% delle azioni di ISI.
2. A seguito di esame della predetta operazione, la Commissione è pervenuta alla conclusione che la notificata acquisizione ricade nell'ambito di applicazione del Regolamento del Consiglio N. 4064-89 e che essa non suscita seri dubbi per quanto riguarda la sua compatibilità con il mercato comune.
CONCENTRAZIONE
3. Fino al 30 aprile 1991 azionisti di ISI erano Eridania (attraverso SA.FI) per il 35%, Finbieticola per il 35% e Risanamento Agro Industriale Zuccheri (RIBS) per il 30%. In data 30 aprile RIBS cedette in parti uguali ad Eridania e Finbieticola la sua partecipazione in ISI. Tale cessione non costituì una concentrazione ai sensi del Regolamento, poichè RIBS non concorreva in misura significativa nella definizione delle attività e scelte strategiche di ISI.
La notificata operazione ha quale oggetto la cessione del 15% del capitale sociale da Finbieticola ad Eridania, la quale ultima detenendo cosi il 65% del capitale sociale di ISI, avrebbe il controllo unico di ISI. Inoltre Eridania avrebbe la possibilità di nominare sette degli undici membri del Consiglio di Amministrazione.
4. Già prima di tale acquisizione Eridania svolgeva un ruolo significativo nell'attività di ISI. Grazie ad un accordo tra Eridania e Finbieticola, la prima indicava l'Amministratore Delegato di ISI, la seconda ne indicava il Presidente. A seguito di delega, l'Amministratore Delegato esercitava i poteri pertinenti all' amministrazione dell' attività commerciale di ISI.
Ciononostante, non può considerarsi che Eridania potesse esercitare un controllo unilaterale su ISI in epoca antecedente alla notificata operazione. Il Consiglio di Amministrazione di ISI, nel quale Eridania non era maggioritaria, si riservava le seguenti attribuzioni:
- assunzione di impegni finanziari;
- determinazione degli investimenti;
- nomina dell' Amministratore Delegato, del Presidente e dei vari Direttori di ISI;
- l'acquisto e la vendita di stabilimenti;
- la chiusura di stabilimenti.
Nel Consiglio di Amministrazione, composto da undici membri, Eridania poteva nominare solamente quattro membri.
Pertanto il progetto di acquisizione notificato comporta una modificazione nel controllo di ISI nei termini di cui all'Articolo 3(3) del Regolamento N. 4064-89.
5. L'esistenza di un nuovo accordo tra Eridania e Finbieticola vertente sull'attività di ISI, una volta avvenuta l'acquisizione del 15% da parte di Eridania, non attenta alla conclusione formulata al punto 4. Infatti questo accordo dispone che solamente le seguenti decisioni necessitino dell'unanimità degli azionisti:
(i) incorporazione di ISI in altre società;
(ii) chiusura di ISI;
(iii) ogni nuova modificazione nel capitale sociale;
(iv) trasferimento della sede legale.
Questi diritti di veto non sono sufficienti per permettere a Finbieticola di condividere con Eridania l'esercizio di una influenza decisiva sul comportamento commerciale di ISI.
DIMENSIONE COMUNITARIA
6. Il fatturato di ISI per l'anno 199O é stato di 258 milioni di ECU, interamente realizzato in Italia
Con riferimento alla determinazione del fatturato di cui all'art. 1(2) del Regolamento si deve considerare il gruppo Ferruzzi nella sua globalità. Sebbene Ferruzzi detenga il 43.69% del capitale sociale di Montedison, la quale controlla Eridania, esso ha il potere di controllare Montedison nei termini di cui all'art. 5(4) del Regolamento stante l'estrema dispersione del restante capitale. I più importanti nove azionisti dopo Ferruzzi in Montedison detengono insieme solo l'11.4% del capitale. Tutti i membri del Consiglio dell'Amministrazione sono scelti direttamente o indirettamente da Ferruzzi. Finalmente deve essere sottolineato che in data 21.12.90 Ferruzzi Agricola Finanziaria incorporò Montedison prendendone il nome. Il fatturato di Eridania é consolidato in Ferruzzi.
Il fatturato mondiale, comunitario e italiano di Ferruzzi per l'anno 199O é stato rispettivamente di 1O.979, 8.581 e 4.O99 milioni di ECU. Pertanto le Parti non realizzano più dei 2/3 del loro fatturato comunitario in un solo e medesimo stato membro.
Pertanto l'acquisizione in parola ha una dimensione comunitaria.
LE PARTI
7. SA.FI (Saccarifera Finanziaria) è una società finanziaria la cui sola attività è rappresentata dalla detenzione delle azioni di ISI. Essa è controllata da Eridania che può designare quattro dei cinque membri costituenti il Consigllio di Amministrazione. Eridania è presente in molteplici settori dell'industria agro- alimentare in Europa. Per quanto concerne lo zucchero essa é presente in Francia con la controllata Beghin Say (69.27%). In Italia essa ha una posizione di leader sul mercato; in Europa essa é seconda dietro Sudzucker- Tirlementoise che detengono il 13.6% del mercato. Realizzata l'acquisizione Eridania diverrà il più importante attore europeo con il 15.3% del mercato.
8. ISI é il secondo più importante produttore di zucchero in Italia. Esso opera esclusivamente in Italia e produce esclusivamente zucchero.
9. Finbieticola é una società finanziaria controllata dalle più importanti associazioni e cooperative di bieticoltori italiani, come l'Associazione Nazionale Bieticoltori, il Consorzio Nazionale Bieticoltori, l'Associazione Bieticoltori Ferraresi; la sua sola attività è rappresentata dalla detenzione delle azioni ISI.
10. RIBS è una società finanziaria controllata dal Ministero dell'Agricoltura Italiano il cui scopo è quello di agevolare la ristrutturazione delle industrie saccarifere italiane.
MERCATO INTERESSATO DALL'OPERAZIONE
11. Il mercato interessato dall'acquisizione "de qua" è quello dello zucchero in Italia dal momento che ISI è presente solo in Italia e non svolge altre attività nel settore agro-alimentare diverse dallo zucchero.
12. In Italia le sotto indicate quote di produzione di zucchero sono allocate alle diverse industrie saccarifere:
A: ITALIA - TOTALE ZUCCHERO A:B
Società Mq %
Eridania 5.7 36.3
ISI 3.2 20.3
Gruppo SFIR 2.6 16.6
SADAM 1.6 10.2
Gruppo Co.Pro.B. 1.0 6.4
Zuccherificio del Molise 0.6 3.8
Zuccherificio Castiglionese 0.5 3.2
Industria Sarda Zuccheri 0.3 1.9
ESAC 0.2 1.3
Totale 15.7 100.0
B: ITALIA - QUOTE DI MERCATO CON RIFERIMENTO ALLA DESTINAZIONE
Società Consumo Industriale % Consumo Diretto %
Ferruzzi [1] [1]
ISI [2} [3]
Gruppo SFIR [3] [3]
SADAM [3] [3]
Altre 6.3 12.2
Zucchero importato 13.2 8.9
[(1) L'indicazione esatta della parte di mercato è omessa ai fini della pubblicazione; essa eccede ampiamente il 25%.]
[(2) L'indicazione esatta della parte di mercato è omessa ai fini della pubblicazione; essa eccede il 25%.]
[(3) L'indicazione esatta della parte di mercato è omessa ai fini della pubblicazione; essa è inferiore al 20%.]
Per quanto concerne le quote di produzione nella CEE e la quota di allocazione in ogni stato membro si rimanda alle tavole che, allegate alla presente decisione, ne formano sua parte integrante.
REGIME DELLO ZUCCHERO
13. In conformità con il regime comunitario dello zucchero ad ogni Stato è allocata una quota; a sua volta lo Stato Membro distribuisce detta quota tra le industria saccherifere nazionali. Lo zucchero prodotto nei limiti della quota assegnata gode di un predeterminato prezzo di mercato grazie ad un sistema di intervento e di restituzione all'esportazione. Le quote allocate a ciascun Stato Membro sono stabilite sulla base dei tradizionali livelli di produzione ed hanno tendenza a far coincidere l'offerta di zucchero con il consumo, sebbene alcuni Paesi quali Germania, Belgio e soprattutto Francia hanno un considerevole surplus, mentre altri quali Portogallo, Regno Unito e Irlanda sono deficitari. L'Italia è stata tradizionalmente considerata quale un' area deficitaria e, sebbene negli ultimi anni la consumazione ha coinciso con la produzione, essa può ancora essere considerata quale un Paese deficitario per ragioni strutturali connesse con la sua particolare struttura produttiva.
IL MERCATO DEL PRODOTTO
14. La domanda di zucchero da barbabietola nonché da canna non forma un medesimo mercato con gli altri surrogati dello zucchero prodotti industrialmente quali il glucosio, la saccarina e l'aspartame. Ciò per le seguenti ragioni:
- I prodotti appartenenti al glucosio sono sostituibili con lo zucchero solo in misura parziale. Nella maggior parte delle sue utilizzazioni (quali l'alimentazione dolciaria e le bevande) il glucosio é utilizzato per specifiche sue proprietà che conferiscono ad un prodotto qualità differenti da quelle conferite dello zucchero. I prodotti appartenenti al glucosio sono principalmente usati come un complemento dello zucchero piuttosto che come un suo sostituto. Esemplificando, l'industria delle bevande analcoliche spesso utilizza lo sciroppo di glucosio per migliorare la qualità ed il "gusto in bocca" dei suoi prodotti. In quasi tutti i casi, tuttavia, vi è un limite nella sostituibilità dello zucchero da parte di detti prodotti poichè una sua elevata utilizzazione modificherebbe le caratteristiche del prodotto finale. [Per queste ragioni Ferruzzi valutò, allorquando sottomise all'Office of Fair Trading una OPA per l'acquisto di British Sugar che "nell'insieme, anche in condizione di mercato favorevoli alla sostituzione dello zucchero con gli altri prodotti, o vice versa, il consumo di glucosio è improbabile che aumenti più del 10% o si riduca più del 15% dei suoi livelli di consumo".]
Questo valutazione deve essere collocata in una prospettiva storica: in molti casi la sostituzione di zucchero con altri prodotti ha già raggiunto il suo più elevato grado. L'esperienza di Ferruzzi è che anche significative fluttuazioni nel prezzo concernente tali prodotti e il prezzo dello zucchero hanno avuto scarso effetto sulle vendite.]
- Altri surrogati dello zucchero sono specificatamente concepiti e posti sul mercato quali prodotti ipocalorici con finalità mediche e dietetiche. Fino ad oggi essi sono stati venduti in quantità relativamente piccole.
- L'isoglucosio potrebbe essere un perfetto sostituto dello zucchero ma, poichè la sua produzione suscettibile di essere venduta nel territorio comunitario è fortemente limitata da piccole quote, esso non può essere considerato quale un reale sostituto dello zucchero sotto un profilo economico. Le summenzionate quote di produzione per l'isoglucosio rappresentano solamente il 2% della produzione comunitaria di zucchero.
15. Per questi moviti la Commissione ritiene che il mercato rilevante sotto il profilo del prodotto ai fini dell'analisi della presente operazione è il mercato dello zucchero raffinato.
16. Nel contesto di tale mercato due segmenti possono essere distinti, quello dello zucchero industriale e quello dello zucchero destinato alla vendita al dettaglio. Per quanto il prodotto venduto nei due segmenti sia il medesimo, le condizione di concorrenza differiscono in misura rilevante tanto sotto il profilo dell'offerta, quanto sotto il profilo della domanda.
17. Lo zucchero industriale è venduto alle industrie agro-alimentari in grandi quantitativi, in camion- cisterne o in sacchi di 50 kg. Poichè le consegne si realizzano in grandi quantitativi l'incidenza dei costi di trasporto sul prezzo unitario è minima. Le industrie acquirenti sono pronte e capaci di negoziare il prezzo sia direttamente con le industrie saccarifere, sia con i commercianti al fine di ottenere il prezzo più conveniente. Le importazioni pertanto, in siffatto contesto, giocano un ruolo rilevante.
18. Il segmento dello zucchero al dettaglio è meno flessibile. Lo zucchero è venduto in confezione da 1 kg. Pur considerando che lo zucchero in questo segmento è venduto e consegnato in quantità relativamente piccole e che 50 confezioni da 1 kg necessitano per il transporto di uno spazio maggiore di quello di un sacco di 50 kg, tuttavia uno stretto legame intercorre tra i prezzi praticati nei due segmenti. Infatti, qualora la differenza di prezzo tra lo zucchero offerto all'industria all'ingrosso e lo zucchero per il dettaglio confezionato in scatole da 1 kg divenisse eccessivo, sarebbe oltremodo probabile che tanto i commercianti di zucchero quanto la catene dei supermercati confezionino essi stessi lo zucchero per la successiva vendita nel pacco da 1 kg. Pertanto, sussiste una stretta connessione tra i due segmenti. Ciononostante, poichè è improbabile che detta connessione svolga un ruolo significativo nella assenza di differenze di prezzo, gli effetti della progettata acquisizione dovranno essere esaminate separatamente nei due segmenti:
(i) zucchero raffinato destinato per la vendita all'industria e
(ii) zucchero raffinato destinato per la vendita al dettaglio.
MERCATO GEOGRAFICO RILEVANTE
19. In virtù del Regime Comunitario in materia di zucchero ad ogni Stato Membro viene assegnata una quota di produzione di zucchero. Tale quota è suddivisa dallo Stato Membro in altrettante quote di produzione fra le sue industrie saccherifere. Essa rappresenta lo zucchero che può essere prodotto dall'industrie saccherifere per essere venduto nella Communità. Lo zucchero prodotto nei limiti della quota gode di un prezzo minimo garantito grazie al sistema dell'intervento e della restituzione all'esportazione.
20. Sotto il profilo dell'offerta parrebbero sussistere molteplici ragioni per poter ritenere l'Italia quale mercato rilevante. Nella propria notificazione Eridania esaminando il mercato sotto l'angolazione dell'offerta giunge alla medesima conclusione. Le ragioni fondamentali a suffragio di tale conclusione discendono dal fatto che la quota allocata all'Italia, sebbene storicamente inferiore alla consumazione nazionale, è ora in equilibrio con essa. Nel 1990 la produzione, coincidente con la quota allocata, fu di 15,7 milioni di quintali; la consumazione fu di 15,5 milioni di quintali. Inoltre, le condizioni d'offerta in Italia sono differenti da quelle dei Paesi vicini. Le barbabietole da zucchero italiane hanno un minore contenuto di zucchero di quelle delle regioni centro-settentrionali della Communità. La produzione è dispersa in un elevato numero di raffinerie, le quali hanno una capacità di produzione inferiore a quelle situate in Francia, Germania, Benelux e Regno Unito. Per queste ragioni si ritiene che la produzione di zucchero in Italia è realizzata in un contesto caratterizzato da condizioni differenti dagli altri Paesi e risulta essere più onerosa.
21. E altresì necessario tenere nella dovuta considerazione le caratteristiche del mercato sotto il profilo della domanda. Per le predette ragioni il mercato dello zucchero italiano è contraddistinto da un prezzo più elevato di quello praticato nel resto della Comunità; il prezzo d'intervento è del 4% più elevato rispetto a quello francese e tedesco. Questo montante è idoneo a coprire in parte i costi di transporto da questi Paesi verso l'Italia. Pertanto il mercato italiano risulta essere particolarmente attraente per gli esportatori. Inoltre gli utilizzatori industriali di zucchero sono sensibili alle più piccole differenze di prezzo. L'esistensa di commercianti che realizzano profitti acquistando zucchero dalle più convenienti fonti per poi rivenderlo ai loro clienti accentua la loro attenzione per quanto concerne i prezzi. Quale effetto di ciò le importazioni in Italia rivestono un ruolo importante quale calmiere dei prezzi che potrebbero essere praticati sul mercato italiano, anche da un ipotetico monopolista. Secondo le informazioni in possesso della Commissione, i costi di transporto relativi all'importazione di zucchero nel nord Italia in provenienza dalla Germania e dalla Francia costituisce il 3-5% del suo prezzo finale. L'inchiesta espletata dalla Commissione presso alcuni utilizzatori industriali di zucchero e commercianti, con il fine di determinare l'impatto attuale e potenziale dell'importazione sulle condizioni di concorrenza in Italia, ha rivelato l'esistenza di importazioni ad un livello già significativo (10-12% della consumazione totale di zucchero), nonchè la disponibilità dei commercianti e degli utilizatori industriali ad incrementare le importazione, le quali in taluni casi già raggiungano e superano il 50% dei fabbisogni dell'impresa, qualora si verificasse un aumento nei prezzi dello zucchero prodotto in Italia. Ciò comporterà inevitabilmente una limitazione nella determinazione del prezzo massimo che può essere stabilito per lo zucchero in Italia.
22. Al fine di valutare il grado di probabilità dell'importazione, nell'eventualità che Eridania decidesse di aumentare il prezzo dello zucchero da essa venduto in Italia, le seguenti circostanze sono state ritenute:
(i) carattere omogeneo del prodotto zucchero;
(ii) inesistenza di barriere legali, tecniche, amministrative concernenti il commercio di zucchero nella Communità
(iii) bassi costi di trasporto dello zucchero;
(iv) irrilevanza del criterio della preferenza e della fedeltà al marchio da parte dei commercianti, dei clienti industriali e dei clienti finali;
(v) insussistenza per le industrie saccarifere comunitarie di difficoltà nella penetrazione del mercato italiano, stante la facilità di accesso al sistema di distribuzione;
(vi) insussistenza di accordi contrattuali vincolanti i clienti industriali ed i commercianti alle industrie saccarifere; conseguentamente vi è una totale libertà per i clienti industriali e per i commercianti di acquistare lo zucchero laddove essi possono ottenere le migliori condizioni;
(vii) le fluttuazioni monetarie che sono in larga misura
compensate dal sistema agromonetario disposto nel quadro della PAC.
23. Inoltre deve essere sottolineato il fatto che Francia e Germania, entrambi prossimi all'Italia, hanno un livello di produzione di zucchero particolarmente elevato, specialmente la Francia il cui surplus può essere comparato alla produzione totale italiana di zucchero. Pertanto è facilmente immaginabile che le industrie saccarifere comunitarie preferiranno vendere il loro surplus di produzione ad un prezzo più elevato in Italia piuttosto che ottenere un prezzo d'intervento o di restituzione all'esportazione inferiore al primo come previsto dalla Regolamentazione Comunitario sullo zucchero.
24. "Prima facie" si sarebbe potuto argomentare che il centro e mezzogiorno d'Italia costituissero un mercato geografico separato da quello del nord Italia. Secondo le informazioni in possesso della Commissione, tanto i costi di trasporto dal nord al centro-sud d'Italia, quanto i costi di produzione nel centro-sud potrebbero comportare una differenza di prezzi. Per il momento i produttori italiani di zucchero praticano il medesimo prezzo ovumque in Italia; perciò le condizioni di prezzo sono per il momento uniformi. Tuttavia lo zucchero prodotto nel nord d'Italia nonchè lo zucchero importato divengono via via più costosi più lontano nel sud essi devano essere consegnati e ciò in considerazione dell'aumento dei costi di trasporto. Tuttavia, qualora questa situazione di uniformità nei prezzi dovesse mutare ed i prezzi nel centro-sud dovessero aumentare in misura superiore al costo di trasporto rispetto allo zucchero prodotto nel nord o ivi importato, le consegne dal nord diverrebbero una reale e conveniente alternativa. In tal modo le variazioni di prezzo in Italia sarebbero limitate entro una forcella inferiore al costo di trasporto. Pertanto, malgrado le condizioni influenti sui costi e sui prezzi potrebbero in qualche misura differire nel nord e nel centro-sud d'Italia, le due aree possono essere considerate come parte di un medesimo mercato geografico.
25. In conclusione, alla luce di quanto sopra esposto, la Commissione reputa non necessario in questo contesto stabilire se il mercato geografico di riferimento per lo zucchero, nei suoi due segmenti, sia il mercato italiano oppure un area ricomprendente la parte centro-settentrionale d'Italia e parti di Francia e Germania. Anche assumendo che la presente concentrazione debba valutarsi con riferimento al mercato italiano, di cui Eridania detiene una parte sostanziale sia in termini assoluti, sia in termini relativi, la Commissione riconosce il ruolo importante rivestito dall'importazione nella limitazione della costituzione ed esercizio di una posizione di potere di mercato. Ciò trova applicazione soprattutto per lo zucchero importato per fini industriali. Trova pure applicazione per lo zucchero destinato alla vendita al dettaglio, nella misura in cui lo zucchero importato agisce come limite indiretto dei prezzi, attraverso la possibilità del suo confezionamento da parte di operatori independenti. Così, sebbene la sostituibilità sul lato della domanda offerta dall'importazione non è stata considerata nel presente caso quale decisiva per la definizione del mercato geografico rilevante, essa è stata ritenuta nella valutazione dell'eventuale creazione o rafforzamento di una positizione dominante ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento.
VALUTAZIONE GIURIDICA
26. Sebbene la quota di mercato che sarebbe detenuta da Eridania ([] nel segmento industriale e [] nel dettaglio) [L'indicazione esatta è omessa ai fini della pubblicazione; la prima eccede il 50%, la seconda è inferiore al 50%.], ancor più rilevante se comparata con la taglia dei concorrenti nazionali ([] e [] per SFIR; [] e [] per SADAM) [Le indicazioni esatte sono omesse ai fini della pubblicazione; esse sono inferiori al 20%.], nonchè l'esistenza di barriere regolamentari tali da prevenire la costituzione di nuovi produttori nazionali siano di natura tale da indicare normalmente l'esistenza di una dominanza, l'impatto attuale e potenziale delle importazioni induce la Commissione a ritenere estrememente residuale la creazione di una posizione dominante con la conseguente abilità di influenzare i prezzi. Anche se Eridania avesse la capacità di influenzare le condizione sul mercato dello zucchero in Italia, essa si sentirebbe oltremodo limitata nella sua azione dalla minaccia di importazioni di zucchero ad un prezzo inferiore, quale é praticato nelle aree confinanti della Comunità e dai contenuti costi di trasporto.
27. Nel mese di luglio 1990 il prezzo dello zucchero è stato liberalizzato in Italia. Anteriormente a tale data un prezzo massimo di vendita per lo zucchero era determinato dallo Stato. Nonostante dal mese di luglio 1990 sino ad oggi si è registrato un aumento di solamente 1% nel prezzo praticato dalle industrie saccarifere, ad esso si è accompagniato per lo stesso periodo un incremento nell'importanzione pari quasi al 100%, passando dal 6% a circa il 12%. Una proiezione dell'importazione nei primi mesi di quest'anno suggerisce che le importazione raggiungeranno il livello di 2 Mq., ossia circa il 13% della consumazione.
28. Un altro elemento fondamentale che è stato ritenuto nella valutazione della acquisizione in parola è rappresentato dalla natura e del grado della modificazione nel controllo d'ISI. Infatti Eridania già deteneva il 50% del capitale sociale di ISI e determinava, attraverso un accordo con Finbieticola, altro azionista di ISI, e la delegazione di poteri da parte del Consiglio di Amministrazione all'Amministratore Delegato, il quale ultimo era scelto da Eridania, la gestione quotidiana dell'attività di ISI. Pertanto la modificazione nella natura e grado di influenza che Eridania eserciterebbe a seguito della acquisizione non risulterebbe particolarmente significante. Per quanto l'acquisizione potrebbe riconoscere ad Eridania un più consolidato potere legale sull'attività di ISI, essa già svolgeva un ruolo maggiore nella determinazione dell'attività commerciale di ISI, attività rilevante per una valutazione dell'impatto dell'operazione sulla concorrenza. Per cui ogni ipotetico ritorno alla situazione precedente nella quale Eridania deteneva il 50% del capitale sociale non avrebbe alcun reale effetto per quanto concerne la natura della relazione orizzontale tra Eridania ed ISI e quindi sulle condizioni del mercato.
29. La valutazione del ruolo precedentemente svolto da Eridania nel processo decisionale dell'attività di ISI è stata desunta dall'analisi delle minute delle riunioni del Consiglio di Amministrazione di ISI e dall'esistenza del predetto accordo tra i due azionisti. E altresì rilevante il fatto che Eridania e non Finbieticola è attiva nel mercato dello zucchero, risultando perciò naturale che Eridania concorresse in modo determinante nella definizione delle condizioni in ossequio alle quali lo zucchero era venduto da ISI.
Tanto esposto, la Commissione è giunta alla conclusione che l'operazione in parola non creerà nè rafforzerà una posizione dominante da parte di Eridania da cui risulti che una concorrenza effettiva sia ostacolata in modo significativo nel mercato comune o in una parte sostanziale di esso.
Per questi motivi e in conformità dell'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento n. 4064- 89 del Consiglio, la Commissione ha pertanto deciso:
(1) di non opporsi all'operazione di concentrazione, e
(2) di dichiararla compatibile con il mercato comune.
C: CEE - TOTALE QUOTE A:B ZUCCHERO
Società Mq %
Sudzucker & Tirlemontoise 16.7 13.6
Ferruzzi (EZN & BS) 15.8 12.7
Eurosucre 13.5 10.9
British Sugar 11.5 9.3
Norddeutsche Zucker 7.4 6.0
EBRO & CIA 5.5 4.4
Suiker Unie 5.4 4.3
Danisco 4.2 3.4
Pfeifer & Langen 4.1 3.3
ISI 3.2 2.6
Totale 123.5 100.0
D- QUOTA ALLOCATA IN CIASCUN STATO MEMBRO
(in M.quintali)
Paese Totale Quota (A+B) Societa Quota (A+B) allocata %
Belgio 8.3 Raffinerie Tirlemontoise 5.9 71.1
Denimarca 4.2 Danisco 4.2 100.0
Francia 33.2 Béghin-Say [*] 10.0 30.1
Sucre Union 9.2 27.7* Générale Sucrière 5.2 15.8
CFS 2.6 7.9
RFA 26.0 Suedzucker 10.8 41.5
Norddeutsche Zucker 7.4 28.4
Pfeifer & Langen 4.1 15.7
Grecia 3.2 Hellenic Sugar 3.2 100.0
Irlanda 2.0 Irish Sugar 2.0 100.0
Italia 15.7 Eridania 5.7 36.3
ISI 3.2 20.3
Olanda 8.7 Suiker-Unie 5.4 62.0
CSM 3.2 36.7
Spagna 10.0 Ebro 5.5 55.0
General Azucarera 2.4 24.0
Regno Unito 11.5 British Sugar 11.5 100.0
* Sucre Union e Générale Sucrière commercializzano lo zucchero insieme attraverso l'organizzazione EUROSUCRES, la quale rappresenta il 43,5 % del mercato francese dello zucchero con una produzione di 14,4 Mq